Dicono di Lei ...

WIEN

Attraverso i suoi quadri e le sue incisioni mantiene vivo, costantemente rinnovandolo, l'inscindibile rapporto che la lega alla Natura. I temi del bosco, della montagna, degli animali e delle ataviche magie di quell'ancestrale legame che riposa oramai sopito nell'animo dell'uomo moderno, costituiscono per lei fonte di ricerca e di continua, intensa ispirazione.

L'accurato e incisivo tratto della sua grafica fende la lastra di zinco per creare scenari che pur mantenendo una soffusa e quasi rassicurante atmosfera, colpiscono l'osservatore con grande intensità comunicativa, a volte addirittura inquietante. E' la contemporaneità dell'essere una cosa ed il suo contrario che solo certi luoghi e soggetti possono trasmettere ed evocare. L'Artista riesce a rendere perfettamente, attraverso i suoi alberi, i suoi boschi le sue visioni oniriche che ad essi si legano, la mutazione dello stato d'animo nella percezione del passaggio visivo: dalla prima leggerezza di un'atmosfera che trasmette soffusa e leggera gioia al suo immanente opposto non appena il sole si dilegui oltre l'orizzonte o scure nubi cariche di pioggia vengano a mutare nel profondo l'anima di un luogo che solo poco prima poteva apparire come amico. E ancora ritorna la contemporaneità del reale e del fantastico, evocata da tutto ciò che è Natura, a portare l'Artista nella suggestiva dimensione dell'irreale mediante l'abile e misurato uso della tecnica mista. E' qui che trovano spazio creature fantastiche, alberi magici che si animano di umani volti, onirici incontri di antichi muri di pietra con farfalle dal corpo femmineo, Ninfe silvane rapide nel dileguarsi innanzi ad un indiscreto sguardo d'uomo.

Michele Modolo Huber

RADICI
Il sentiero appare lineare, poco impegnativo, induce alla passeggiata. C'è frescura nell'aria settembrina e gli infusi odorosi del bosco aspergono l'aria rendendola leggera e disegnano impercettibili onde che sembrano farsi figure flebili e diafane, ma tanto basta per rendere l'atmosfera fantastica. Cammino silenzioso legato ai pensieri che si liberano disordinati nella mente, inseguono il lavoro, si mescolano con gli impegni della giornata, prendono figura con le persone da incontrare, abbozzano discorsi da sostenere, ipotizzano risposte da valutare, allontanano soluzioni difficili da prendersi, richiamano visioni di desideri inappagati, traducono le insoddisfazioni in pilastri di ogni mancata realizzazione. Io, tanti, nessuno: c'è confusione, non riesco ad ordinare il filo logico dell'azione. Mi fanno compagnia i suoni del bosco, la gutturalità di qualche verso d'uccello, il fruscio degli scoiattoli che s'allontanano impauriti, e tutto un mondo sommerso di insetti e micro organismi che trascorrono la loro vita nascosti tra il fogliame e le ombre dei rami costantemente protesi alla luce.
Il faggeto si inerpica a mezza collina e va a tuffarsi più in su dove il verde dei pini e degli abeti si fa più intenso. Fa rumore anche il colore con la sua intensità vivida e rugosa distinta nelle forme del fogliame. Squarci di cielo compongono un puzzle d'intenso blu spezzato dal biancore di qualche nube che evapora più vicino al suolo. Seguo il cammino di una grande radice che si nasconde tra le felci per poi riapparire imperiosa più avanti per poi rituffarsi nel terreno, in profondità. Dà benessere fermarsi sotto le fronde, aspirare gli odori dell'umidità che sanno di funghi, di erica e di felci. Fan rumore i miei pensieri costretti alla ragione, spingono per liberarsi, a metà tra la fantasia e l'immaginazione, per tradursi in storie da viversi. Fantasticare per dare l'illusione della realtà si fa ora lavoro di partecipazione emotiva e passionale. Ogni vicenda segue il tracciato di innumerevoli punti tendenti ad unirsi e formare una figura: che parla, racconta esige attenzione. Dove il pensiero è più sollecitato, la forma è più decisa, ha corpo e sostanza come animale e cosa, emette odori e rumori, racconta e prende il sopravvento sulla ragione.
Vorrei saper dipingere per dare sequenza alle sensazioni, mettere in scena un racconto, che sa di me, di mondo, di vita.
Tutto questo lo fa Laureen Crossman, incisore e disegnatrice sensibilissima, che traccia il suo carattere con coraggio e trasparenza riempiendo graficamente lo spazio del disegno fino a farne frase compiuta. Attraverso le figurazioni più semplici della natura e di tutto ciò che accompagna ogni giorno il panorama su spendiamo il nostro vedere Laureen rappresenta le sue speranze e le sue certezze, paventa le sue debolezze e cerca la forza per dominarle. Alberi ed animali, leggeri ondulazioni di fragili farfalle , sottili aspirazioni di inconsistenti crisalidi e disordinate note musicali asperse tra righe interrotte e strappate di pentagrammi stracciati, tagliati e riaccostati a simbolo di storia da ricostruire e raccontare con più linearità.
Tutte le sue grafiche sulla natura, l'imperiosa sostanza dei tronchi dei suoi alberi diventano querce di sicurezza cui attingere per vincere le paure, rifugi naturali e silenziosi cui chiedere asilo nei momenti di dubbio. Le saldi radici, lunghe e diramate per rendere in disegno le certezze su cui costruire il futuro e rassicurare il presente. Il segno dell'incisione ora deciso e fruttuoso ora più rado e distante, sono segmenti di respiri affannosi, sospiri di rassegnazione e apnee di speranza, quasi che il tutto silenzio serva a coprire il rumore del destino che rotola come pietra staccata dal monte. L'artista è efficace nella figurazione tanto più che non usa il colore, racconta con il contrasto del nero e l'assenza di segni gioca con i riverberi della luce, per dare pausa a chi ascolta come a chi guarda alla ricerca di un segnale di fiducia. Tanta decisa fermezza diventa flebile leggerezza nello spostarsi di una farfalla, protagonista-simbolo della sua ultima produzione, che si alza libera e sognante, rivestendo di gioia tutto ciò che attraversa. Vita, amore, passione, dolore e rifiuto del passato, fiducia nel venire, linee infinite del percorso grafico dell'animo sensibile di una artista che sa coniugare l'essenzialità del gesto con la semplicità del segno che ora domina come il drago - soggetto tanto caro all'artista - , ora si pavoneggia come il gallo, altro richiamo ricorrente, ora si disperde come i suoi paesaggi.
Caracò G.

AGANE O DONNE: CREATURE D’ACQUA E DI SOGNO NELL’ONDA DEI TEMPI

... Mercoledì sera ero qui, all'orizzonte nuvole nere che la luce del tramonto squrciava di giallo su su verso il passo di Sant'Osvaldo; due finestrelle ad Est parevano quadri così ho cominciato a cogliere il senso di Inno Alla Vita che possiamo trarre da questa mostra. Ero attorniato da alberi, alberi contorti che hanno vissuti ampi e sofferti, ma che sono ben vivi nel presente delle incisioni di Laureen Crossman...
...Laureen trova nel "lavoro", ma proprio negli alberi la capacità di recuperare energia, e perfino di scaricare tensioni, alberi forti di un vissuto anche aspro, alberi come porte, come simboli ...
... Ora proviamo a guardare il mondo con gli occhi di Laureen Crossman, guardiamo un albero, respiriamo fondo, ascoltiamone la storia e la vita, sentiamone il profumo, cogliamone il messaggio. Quanti alberi abbiamo ignorato, trascurato, non visti, ed invece sono qui compagi del nostro viaggio, fratelli dell'esistere...

Professor Marco Tonon

INCONTRI CON L’ARTE PER LE VIE DI CASSO

"Laureen Crossman unisce abilità incisorie e capacità affabulatorie per creare i suoi giardini fanastici dove può capitare che delle margherite intemperanti rubino la scena ad un fondale silenzioso e che un albero dilati a dismisura la sua chioma arabescata, a conforto del viandante, durante la sosta nel lungo cammino: una scelta d'artista sospesa tra il lirico e l'onirico che muove lo spettatore ad una divagazione pensante...
L'allegra sarabanda della Crossman vede insieme, sospinte da una misteriosa bufera, streghe e farfalle nell'allegoria di una lotta fra il Bene e il Male in cui l'Autrice non proclama alcun vincitore.
... Un gatto sornione sul cornicione di un terrazzo, un furbo topino s'allontana quatto quatto... Mentre la luna e le stelle stanno lassù a guardare il piccolo paese addormentato fra le braccia delle verdi colline che danzano insieme... I deliziosi racconti visivi della Crossman riescono ad aprire una breccia persino nel cuore, oramai indurito, di chi ha spento lo stupore del fanciullino che ciascuno ha in sè...
Con tratto accurato e con efficace gusto del colore l'artista costruisce mondi immaginari, ispirati alla grazia ed alla gentilezza.
Giovanna Calvo Di Ronco

GEMELLAGGIO ARTISTICO Comune Cisterna di Latina

Biondi fluidi sulle spalle
inarcano l'ovale vellutato
scintillan le pupille
dall'occhio profondo
a ridestar della natura
forma, toni e colore.
Tecnica e dimensioni
provocano lungimiranza,
tempra di colori
inonda riflessioni
su tenui cromatiche.
Volitiva pervade la tela
e segnali indirizzati
irrompono l' "Ego Sapiens".
Corroborata dall'esile stile
completa le significative figure
d'espressiva dolcezza.
Ancora il Genio spazierà
se del pensiero, gusto e splendore,
il guardo limiti non avrà.
Ettore Scaini

GALLERIA QUATTRO ARCHI - Belluno

... Oggi Laureen Crossman si dedica prevalentemente alla produzione pittorica e all'incisione partecipando a varie mostre ma non trascurando la sperimentazione. La ricerca costante, dunque, ma con lo sguardo oramai da tempo rivolto al mantenimento di esiti espressivi che riconducono sempre ai concetti di semplicità e di naturalezza. L'arte vissuta come bilanciamento delle vicissitudini interiori e delle tensioni della vita; quasi sempre il luogo in cui tornare arricchiti ma sempre se stessi. Il rifugio in cui scaldarsi al fuoco dell'essere semplice, bambino rimasto se stesso pur nel rispetto di quella evoluzione interpersonale imposta, prima che dal sentimento della ricerca e dell'ampliamento dei propri orizzonti, dal percorso esistenziale.
Chi conoscesse Laureen Crossman e ne conoscesse anche la produzione aritistica nel suo dipanarsi negli anni di un oramai lungo percorso, potrebbe sicuramente rinvenire le tracce delle acquisizioni tecniche e l'arricchimento portato dall'ampia e variegata esperienza professionale. Ma troverebbe anche, alla fine, sempre lei, i medesimi modi espressivi delle proprie emozioni, ed il suo vivere e relazionarsi con gli altri. Il mondo del percepito e perciò stesso immediatamente colto e vissuto che tutti gli esseri umani sperimentano nel tempo in cui le costruzioni culturali tutte, la stessa acquisizione delle equazioni logiche introdotte dall'apprendimento del linguaggio, releghino in un ambiente secondario. Il mondo della istintualità incantata, rapita da veloci immagini e dalle sensazioni che ne rimandano: un volo di farfalle, un campo di girasoli, colori che subito colpiscono e svaniscono. Emozioni sottili che devono sfumare rapidamente. Il prezzo che l'esistere esige da ogni cosa che si manifesti nel mondo esteriore per poter essere apprezzabile è la sua stessa fine.
Se così non fosse quell'emozione non si potrebbe più ripresentare, risollecitata da quell'immagine, nell'unico tempo oramai probabile, quello futuro.
Questo spirito Laureen Crossman chiede a se stessa di riuscire a distillare e rappresentare come dimensione appena possibile, ma pur sempre possibile, di una immediata solarità del primo impatto. Dimensione propria di ogni essere umano restituito al tempo delle sue origini.
Giovanni Benvenuti Papi